E due. Arriva una seconda donna al vertice di Confindustria: Federica Guidi, nominata ieri presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria. Un'elezione che arriva il giorno dopo la presentazione della squadra e del programma della futura presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. I Giovani come una palestra della vita associativa: anche la Marcegaglia ha debuttato in viale dell'Astronomia come leader dei Giovani, nel 1996, prima donna a ricoprire quel ruolo.
I Giovani si sono tradizionalmente ritagliati il ruolo di coscienza critica e innovativa all'interno di Confindustria. E ieri la Marcecaglia ha sottolineato questo valore, intervenendo al Consiglio centrale, ricordando la sua esperienza: «Sarò garante della vostra autonomia», ha detto, aggiungendo la battuta «però non esagerate». Il Consiglio doveva ancora eleggere il presidente, con due candidati in lizza: la Guidi e Cleto Sagripanti, imprenditore calzaturiero (su 217 votanti, 131 voti sono andati alla Guidi e 86 a Sagripanti). «Una bella competizione. Ma anche chi perde darà il suo contributo alla squadra», ha continuato la Marcegaglia, prima di lasciare la sala per andare a Palazzo Grazioli, all'incontro con Silvio Berlusconi.
Un richiamo all'unità che è stato anche la prima frase pronunciata dalla Guidi: «Da oggi il movimento torna ad essere unito, lavoreremo tutti insieme. Chi non mi ha votato è comunque amico e collega, ha semplicemente sostenuto una proposta alternativa».
Merito, imprenditorialità, cultura d'impresa, rischio e cambiamento: «Sono parole che dovranno accompagnare di più la nostra azione di rappresentanza», ha detto la Guidi. Un'azione di supporto e di stimolo al lavoro della presidenza di Confindustria, «con un'attenzione spasmodica all'autonomia, restando nella casa comune». Autonomi, ma in sintonia sui grandi problemi: per esempio la riforma dei contratti, per esempio. È al primo posto nell'agenda della Marcegaglia. E la Guidi condivide: «È un segnale di concretezza che la presidente ha voluto dare al suo mandato. L'impresa ha bisogno di provvedimenti urgenti». E in mattinata la futura presidente nazionale si era conquistata l'applauso quando ha annunciato che nell'incontro con Berlusconi avrebbe chiesto la detassazione degli straordinari e del premi di produttività.
La distribuzione delle deleghe è la cartina di tornasole degli argomenti prioritari della presidenza Guidi: ci sarà un vice presidente per l'Economia e la finanza, Jacopo Morelli, imprenditore fiorentino; uno per l'Università, scuola e formazione, Vincenzo Nasi, ad della Polar GlassinSystem (strutture di vetro e acciaio); poi i Rapporti Interni, Alberto Marenghi, Cartiere di Mantova; Energia, ambiente e infrastrutture, Gianluca Gemelli, World Construction Services; Florindo Rubbettino direttore di Quale impresa. Altre deleghe a Jacopo Silva, per la modernizzazione e Domenico Zonin, per le politiche di sviluppo delle nuove imprese di nuova generazione. «Ci sono sempre più imprenditori che nascono - ha detto la Guidi - e bisogna far sì che dìvidentino forti». Infine, soddisfazione per la Marcegaglia prima donna al vertice di Confindustria: «È un segnale importante, di modernizzazione, che deve servire da stimolo in altri settori. Sulla questione femminile, non c'è un problema di genere, ma di competenza».
IL PROFILO |
Una presenza di lungo corso in Confindustria. Federica Guidi dal 2002 al 2005 è stata vice presidente degli industriali dell'Emilia-Romagna e presidente regionale dei Giovani. Dal 2005 ad ora è stata vice presidente nazionale, accanto a Matteo Colaninno. Oggi prende il suo posto e sarà in carica per tre anni. Federica Guidi è nata a Modena, nel 1969, è laureata in Giurisprudenza e ha frequentato un master di due anni alla Profingest di Bologna. Ha lavorato per due anni al Rolo Finance come analista finanziario per poi prendere la carica di direttore generale e consigliere di amministrazione della Ducati Energia. L'azienda bolognese opera su quattro settori di attività: produzione di condensatori per elettrotecnica, produzione e commercializzazione di contatori di energia, fabbricazione di generatori e commercializzazione di strumenti elettronici su misura. Con quote di mercato che variano tra il 30 al 40% a seconda dei settori, è leader nazionale. |